Lo stato ottimale è pulizia, eliminazione di scarti e dolori.
Parole non dette, voci mai udite in urla a mega-fonia.
Strappi profondi, lacerazioni senza possibilità di guarigione.
Alterazioni della personalità implodono e si contraggono.
Sono le parti pulsanti. Sono le vertebre scoperte.
Disturbi ossessivi, volontà non troppo forti, egoismi che non recedono d’un passo.
Perdite concentrate in catalizzatori del menefreghismo
nascoste dietro angoli bui, vicine all’intimità che mai s’osserva.
E non vi è analisi per l’irrisolto.
Non vi è parola che possa consolare.
Non vi è perdono per chi non lo merita.
Non vi è pulizia per quest’animo marcito.
2 commenti su “Clean”
sublime brano…
concordo