È calata la matrice ed il suo schianto s’è diffuso compatto ed esteso in formato .flac . Ogni dettaglio percepibile nel profondo, scossa e tremore parkinsoniano irresistibile all’umano in disfacimento. Parimenti il nucleo di controllo inglobante singolarità karmica faticava ad emergere; nulla più che il sentore stantio della nausea, offuscata da visioni alcooliche, permeava l’anfratto beige dotato di letto ad aria e piaghe da decubito. L’equazione non dava i risultati sperati. Non dava risultati. Il passaggio tempo-spazio-percezione era, nella sua totalità, una caduta verso profondità mai sondate prima.
Ho paura.