“To Hate the human condition”
Terrore, stati di paura distillata in purezza. Attivano tutti i ricettori e s’amplificano in lunghi momenti di stasi.
Tutto, nell’intorno, è decadenza a milioni di watt. Il pensiero? Un incoerente flusso memetico. Un’atroce visione serpeggiante, viva, vivida.
Ne sono il suo nutrimento e svago. Ne sono il simbolo fallico e l’inconsapevole schiavo. Nell’atroce io esito, come dimensione univoca e prospettiva inconcludente.
Lancia d’acciaio, brillante d’odio, trapassa senza dubbio[ _OGNI_ dubbio ] nello sfrecciare a velocità luce.
Inarrestabile e spietata nel freddo biomeccanico:
brucia, ME! uccidi, ME!
“Hate_Me, please”
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