I mostri della cecità sono visioni angeliche cadute su note d’organo e s’intrecciano nei sensi acuiti.
I mostri della cecità sono personaggi amplificati e non risiedono più tra bulbo e nervo ottico.
Hanno mani che si estendono al confine dei sogni notturni perché abitano solo momenti di buio proliferando in stanze deserte.
I mostri della cecità vaneggiano di respiri passati e di gioie ormai perse nel vuoto.
La mano stringe dove l’occhio non vede, in una tattile danza di falene putrefatte, dove ogni luce è stata soffocata.