..:: Understanding is not necessary ::..

Nine District – downtown

Le strade erano disseminate ovunque di pertugi biomeccanici illuminati al neon. Vagine dimensionali su altri orizzonti, dispersi tra galassie aldilà dei congegni teletrasportatori. Un passo per essere scomposto ed un attimo per essere reintegrato a parsec di distanza. Quasi senza pause, essere ricalibrato e ricalcolato in matrice aritmetica da algoritmi privi di coscienza ed etica; necessità superflue all’illuminismo tecnocratico che pervadeva ogni aspetto.
Le partorienti in lontananza ululavano. Poco distante dalla stazione di raffinamento. Non era difficile coglierne la presenza: al finire delle luci intermittenti emanate dai singoli portali dimensionali seguiva quell’angolo buio dove l’unica trasparenza erano le placente sintetiche ammassate a bordo strada. Come sempre tra reflui e materassi insozzati di sangue ed interiora fecali. Faceva quasi sorridere come concetto, soprattutto se paragonato alla clinica, lucente pulizia dei Dieci Mattatoi.
Tutti aspetti che Nine District teneva ben nascosti. Al pari di gioielli preziosi.
‘La felicità è un’aspirina per i mediocri. Il carburante che dà il potere agli eroi è quell’energia a noi semplici entità robotiche sconosciuta e che gli umani chiamano sofferenza.’ [Cit. A. Jodorowsky]
Probabilmente si riduceva tutto a questo: sofferenza. Subdola, implacabile, serpeggiante ed avvolgente ogni piccolo aspetto della non-vita nel 51° secolo. Quante migliaia di anni erano passati? Quante miliardi di minuti vaporizzati nel freddo siderale? Eppure ricordava ognuno di essi in modo fulgido come un’istantanea impressa nella ROM principale. Ogni minimo scostamento nel diagramma di flusso energetico era registrato ed analizzato. Rivissuto nel senza-termine ed amplificato ad ogni lettura del cluster.
Oltre, si estendevano quegli alveari traboccanti simbionti in perenne accoppiamento. Tanto quanto la pazzia orgiastica dilagava tanto ne scaturivano i cadaveri liquefatti degli stessi. Cos’è il piacere del sesso se non il punto d’incontro con la piccola morte? Tanatomachia tra nudità ricoperte di viscere al petrolio nero. Incestuosa lussuria dilatata da sensi annichiliti, a posteriori d’un frangente d’umanità bovina. Tutto appariva decadente ed incrostato. Dall’ambiente > al pensiero > alle sensazioni.

Ed il paesaggio cambiava repentino perché Distretto Nove era ed è tuttora quel posto della mente nel quale il sole non giunge mai durante il suo movimento. Resta celato nel profondo e difficilmente se ne percorrono le strade così come difficilmente se ne palesa l’esistenza.

Nel 51° secolo tutto ciò che di erroneo poteva essere, era divenuto quotidianità senza più confini temporali.

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