I mostri della ruggine si annunciano sotto il caldo sole autunnale ma ti scrutano dall’interno d’inferriate scrostate dal tempo, dove galleggia solo la bile su filo dell’acqua increspandone la trasparenza. Sono guardiani dell’esofago che sbattono porte pesanti per il puro gusto di farlo e di ferire con suoni assordanti. I mostri della ruggine attendono in stanze semivuote perché lo spirito degli occupanti è un contenitore vuoto, restando inquilini che vivono di sibili inascoltati e respiri perduti.
