Ci sono ingiustizie che fanno digrignare i denti del lupo biomeccanico e dalle fauci sbavare olio bollente color catrame.
Incontrare lungo il viaggio spiriti talmente forti da infrangere il diamante con un sorriso per poi scomparire annichiliti dallo stesso involucro che ne identificava le fattezze.
La certezza che l’energia rimane, si perpetua, si aggrega nella radiazione di fondo della quale tutti siamo costituiti, pur incespicando tra stelle collassate ed anomalie insondabili vacilla.
Nonostante ciò le tracce rimangono. Forse impercettibili ai più, forse destinate a svelarsi in accadimenti fortuiti la cui casualità è un imprevedibile lancio di dadi dal risultato incerto.
Ma lo spirito di vendetta nulla può fare quando il destino è un magus che controlla giochi di prestigio corrotti fin dalle prime movenze. Perché quando tutto è un trucco la vita stessa comincia a barare.
Ed allora ci sono disallineamenti che vorresti sempre corretti con la violenza. Bruciati nella rabbia bianca che s’autoalimenta – che si sviluppa – che si avviluppa e contorce a velocità curvatura iperluminale per non essere afferrata nel suo contrarsi ed espandersi. In un respiro. In ogni respiro.
Oggi non c’è embargo al rancore nei confronti del Fato.
