Esistono in totale dieci mattatoi nella follia dell’Essere di Silicio.
Dieci stanze prive di consistenza. Rinchiuse; distanti dal quotidiano.
Esiste una stanza nel _mio_ tempo: PassRoom
Ancorato al bavaglio ed a tubi catodici immersi nel simil-liquido amniotico artificiale delle molte madri, veniva sottoposto a lavaggio del cervello. Gli aracnidi erano spietati esseri plurioculari devoti ed asserviti all’unico scopo de-umanizzazione.
Pertanto proiettavano sub corticali contenuti in cinetica ripetizione; dal ritmo serrato quanto le sue mascelle. Fino a far sanguinare mandibole e gengive e bulbi piliferi. La sofferenza doveva essere totale e totalità vibrante durante quegli istanti.
Pensieri ondivaghi.
Non ti considero più organismo, semplicemente un veicolo di guasto emotivo. Un lasciapassare nei meandri della solitudine e della pazzia rigeneratrice. Non appena dischiuse le grandi labbra, l’immagine della cervice spaventa: lo schifo dell’anatomia umana condensato in pochi centimetri quadrati dall’olezzo nauseante e mefitico. Il ribrezzo è tanto quanto l’odio. M’appare ologramma mentale traslucido di Lega Super-Z Corrosa-Carne-Cancerogena. Lei è un passaggio nella messa in onda dell’extracorporeità. Cos’altro può contenere il putridume senza controllo? Uteri di canidi sbavanti? Lupi elettrici senza rifugio? Vorrei squarciare il ventre con lame celate e bagliori laser-diodo blu ad intermittenza fissa. Immergendo mani/guanto in latex fuxia, le interiora rovesciano assoluti contrastanti ed intangibili. Sono il Magus dell’impossibile, sono il Magus dell’inafferrabile.
Comprimere il Tempo in flussi d’inutilità sfolgorante. Sopra-vivere nello sporco del Passato perduto; del Presente cancellato; del Futuro mai costruito.
Esistono compiti da assolvere e punizioni da accettare in silenziosa sopportazione.