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..::LimitLess ..

Banalità:
Se non sei musicista > non suonare.
Se non sei pittore > non dipingere.
Se non sei atleta > non correre.
Se non sei nato guerriero > non dar battaglia.
Illimitato > non competere.

Le mancanze sono limiti; l’accettazione nello scontrarsi con essi è prova di valore (?) o è riluttanza al cambiamento (?).
Se non intravedi perifericamente le sottili linee rosse disegnate dai laser di confinamento le tue spoglie sembianze apparterranno a gruppi proteici dal basso valore ribonucleico. De-voluzione batterica.

Avverti il ribollire del genoma umano: consideri tutto ciò fortuna o maledizione? Percepisci i limiti intrinsechi nella debolezza contenuta dalle carni insaccate. Il divenire/appassire analogico agisce nel tempo lento sprofondando le mani nel ‘ventre molle dell’autocommiserazione‘ – una preghiera cementificata tra gli orpelli delle convinzioni e le moltitudini dei blocchi razionali – Latente lo psicopatico ruggisce e si dimena tra limiti e strettoie.
Anela lo sterminio; desidera l’epurazione; sbava di catene d’acciaio cromato; virtualizza empiricamente scenari d’olocausto. E’ bramosia nichilista senza limite esponenziale. Di fatto, delirante, viene trasportato alle soglie dell’Abisso dal quale nascono banalità o persecuzioni talmente radicate nel profondo da non essere più scollegabili, mentre il flusso a bassa energia supermassiccia estrae, istante dopo istante, nelle cavità del petto sanguinante. Ne scaturiscono forse radici, forse rampicanti ad infestazione profonda e maligna; un marciume autogeneratosi ed in grado di sopravvivere e proliferare indisturbato drenando dai linfonodi l’essenza stessa. Perché l’unicità dello scopo è (ironicamente) banale: supremazia e cancellazione. D’ogni residuo vitale.
Senza limite alcuno.

LimitLess.

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