Sto leggendo un libro. Parte della prefazione:
Non ho niente da dire. Non ho storie da raccontare. Non ho da fare considerazioni. Sono l’uomo che sta seduto in fondo, quello che, se c’è o non c’è, non cambia niente. Sono un’ombra in più sul muro, quando c’è il sole. E quando piove invece sono solo un ombrello aperto. Sono un posto occupato sull’autobus. Sono un numero in coda. E uno, infinitesimale, in una statistica. Sono l’inquilino del secondo piano, quello che saluta sempre e tiene aperto l’ascensore. Sono un passante, lo sono sempre stato. […] Sono un singolo applauso. Una sagoma nel buio di un cinema. Sono uno, come me ne vedete tanti, ogni giorno, e appena li avete visti, li dimenticate. Sono l’uomo con il cappello quando lo porto… se no non sono neanche quello.
Tratto da ” l’uomo seduto in fondo “
spettacolo teatrale di Fabio Palombo