From ‘Shining’
Dick Halloran: Be’… Quando capita qualcosa di brutto, a volte restano delle tracce di quello che è avvenuto. È come… come quando brucia il pane dei toast. Vedi, certe cose che succedono lasciano tante tracce di quello che è accaduto. Ma sono tracce che non tutti possono vedere [..]
In fondo, nel profondo, non se n’è mai andato.
Il male che brancola affamato nel buio ed invisibile agli occhi del bambino mai cresciuto.
Captarne l’odore, avvolgente come la coperta calda dell’abbraccio della madre: un mostro senza testa dalla lingua parlante imbevuta di schiuma poliuretanica.
Avanza braccando lo spazio vuoto con mani dal rachitismo esasperato; passi incerti nel ritmo claudicante e nel fiato sospinto all’esterno direttamente da esofagi marcescenti. Digerendo la putrefazione come la merenda pomeridiana delle quattro. Niente burro e zucchero, niente sole e luce ad illuminare il percorso alle spalle o la via di fronte.
L’intensità d’energia prodotta dalla fusione sistematica di rabbia e rifiuto risulta sempre inferiore all’energia richiesta per avviare una reazione.
Pertanto, da dove nasce tutto questo fumo? Approssimativamente si tratta di meltdown del nucleo; un core aberrato dalla tormenta. Ove la sabbia cristallizzata dell’Opale Nero, attraverso il quale nessuna Luminescenza può passare, riflette esasperatamente solitudine.
Se mi porgerai le tue mani potrai forse bagnarle al pozzo dove cura e sicurezza sono lontani miraggi al napalm.