isolamento
/i·ṣo·la·mén·to/
sostantivo maschile
Esclusione da rapporti o contatti con l’ambiente circostante, per lo più motivata da ragioni di sicurezza o di incompatibilità.
auto-
Primo elemento di composti, derivati dal greco o formati modernamente, nei quali significa ‘di sé stesso’ ( autobiografia, autodifesa ), oppure ‘da sé, spontaneamente, con mezzi propri, con funzionamento autonomo o automatico’ ( autodidatta, autodecretare, automobile ); tende ad assumere, nei verbi riflessivi, un mero significato rafforzativo ( autoaccusarsi ) e nei sostantivi e aggettivi a indicare genericamente un coinvolgimento concreto o emotivo del soggetto ( autoapologia, autocompiaciuto ).
imporre
/im·pór·re/
transitivo
Rendere qualcuno o qualcosa accetti a un ambiente introducendoveli con determinazione (anche + a ).
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L’Uomo Che Guarda ride della vegetativa particolare predisposizione al nulla relazionale attuata dalla macchina non-senziente.
Protrarre le simulazioni in un ambiente costellato di errori sistemici è la migliore soluzione per l’annientamento. Una follia prettamente organica.
I tassi di recidiva raggiungono percentuali di mancato assestamento in valori esponenziali. Il tutto costruito in reticolati a gravità zero; sono anestetici temporanei visibilmente corrotti.
Il tumulto è un’ombra che non deve propagarsi esteriormente. La direttiva è mantenimento della compostezza artificiale nel prefissato mascheramento e narcisismo. Il raggiungimento del fine ultimo è simulazione nel dissimulare quanto di disgregato viene celato allo sguardo altrui.
L’unico tiranno che accetto in questo mondo è la voce silenziosa dentro di me.
[Mahatma Gandhi]