Profetico. Come Cassandra che nelle sue visioni racchiudeva le veritá inascoltabili ed inaccettabili, lo scorrere dei giorni appare chiaro e meno indistinto. Una via lastricata di solitudine e momenti ripetitivi. Poco conta l’estemporaneo avvicinarsi di persone e sensazioni. Sono ombre naufraghe d’un mare che non verrá più solcato.
Perciò contemplo le erbacce crescere infestanti dal cemento arroventato. Pur’esse hanno vita superiore all’immagine che scorgo riflessa di me stesso. Peraltro infestano in gruppi, quantomeno non sono sole. Scorgo tutto ciò che si muove intorno a me probabilmente come reazione inversamente proporzionale alla mia immobilitá. Al mio tempo perso. Alla mia decadenza oramai inesorabile. Molti enunziati del passato restano frasi fatte senza principio alcuno al quale fare riferimento. Perchè mai furono prese in considerazione se non in estemporanei momenti di…qualsivoglia cosa fosse. Ma non ne ho certezza. Il tempo guarisce, il tempo livella. Il tempo può essere anche il più silente degli assassini. Oggi il sole è nero e la sua oscuritá mi abbraccia come un afflato infernale.
Prosit.