Ne sento il sapore, ne sopporto l’odore.
Di carne morta, seppur viva.
Passeggio e la sensazone più prossima è condivisione di spazi cimiteriali.
Tutti, sottolineo TUTTI, m’appaiono cadaveri di loro stessi. Forme inanimate rinchiuse in recipienti organici.
Ne traggo controprova da sgaurdi distanti e da devianze mentali verificabili al tatto.
Odio l’umano. E, nell’incertezza, di questo sono certo.