‘Il patibolo è una visione; ma non è una costruzione, ma non è una macchina, ma non è un inerte meccanismo fatto di legno, di ferro e di corde.
Sembra ch’esso sia una specie di essere con non so qual cupa iniziativa; si direbbe che quella costruzione veda, che quella macchina senta, che quel meccanismo capisca, che quel legno, quel ferro e quelle corde vogliano.
Nella spaventosa fantasticheria in cui la sua presenza getta l’anima, il patibolo appare terribile e sembra partecipe di quello che fa.
E’ il complice del carnefice: divora, mangia la carne, beve il sangue.
Il patibolo è una specie di mostro fabbricato dal giudice e dal falegname, uno spettro che sembra vivere d’una specie di vita spaventevole,
fatta di tutta la morte cha ha dato.’
[Victor Hugo, I Miserabili]