..:: Understanding is not necessary ::..

..::FlesH::..

E le ali si dispiegheranno in membrane luciferine, non tratteranno dalla caduta verso l’abisso, percorso in bilico nella pochezza della carne.
E le labbra mai sfioreranno l’animo nero e senza requie… cos’altro potrei perdere se non me stesso?
La vita è solo una menzogna ed il titano Gargantua ne affossa e seppellisce ogni luce del mattino.

Chi potrei essere? L’uno. Il Nessuno.
La pelle in disfacimento viene percossa da onde tubolari sintetiche nella loro perfetta genesi artificiale.
Sono scariche elettriche che protraggono la mia esistenza fluendo dal cervello alle reti neurali avvinghiate a molli cartilagini.
Alterate fin dagli strati basilari, sovrapponendo percussioni e [re]pulsioni in una danza d’endorfine dall’alchimia nascosta.
Potrei agognare la tua morte mentre le mani stringono sempre più. Potrei.
[sognare]
[andare]
[vivere]
[morire]
[mutare]

Perché sono un umano privo della capacità di comprensione e terminerò senza ulteriore comprensione alcuna.
Sono.

‘Flesh’ – Jan Johnston

Baby, I can hardly recognize myself
Touch me
The light is going blue
Morning approaches
The pain’s still here
I’m empty, empty, empty
Sounds of the world
Of laughter and tears
I’ve nothing left
I’m empty, empty, empty
Heaven is forbidden
But I’m going soon
Kiss me, one last time
Before I take my flesh away
Heaven is forbidden
But I’m going soon
Kiss me, one last time
Kiss me, one last time
I want wisdom on tap
Flowing like water
Strange I want that because
I’m empty, empty, empty
So now eat your words
I hope you choke
I feel nothing no more
I’m

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